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Descrizione

Castagni, faggi e folte pinete.

Talla è uno dei più piccoli Comuni del Casentino, per numero di abitanti, ma non per estensione posto in una verde vallata sulle pendici del Pratomagno.
Il suo territorio, ricoperto in massima parte da selve di castagni di faggi e da folte pinete che lo rendono un’oasi di pace e di tranquillità, è uno dei luoghi meno inquinati della nostra regione.
Lontano dai centri industriali, è l’ambiente ideale per quanti sono alla ricerca di una natura autentica, non contaminata dal tempo e dall’uomo.

Voglia di relax e tranquillità.

I suoi ricorrenti gioghi, le sue gole ricche di vegetazione dove scorrono torrenti dalle acque limpide e fresche, il profumo del bosco, il fascino dei suoi silenzi rotti solo dal cinguettio degli uccelli, sono il fiore all’occhiello con il quale si presenta a quanti vogliono allontanarsi, anche per un solo week-end, dalla vita frenetica e rumorosa della città.

Sepolcri, Castelli e itinerari storici.

Il suo nome non appare in fatti storici di rilievo, tuttavia restano ancor oggi dei segni importanti di un glorioso passato:

  • il ritrovamento nel 1888, nelle vicinanze di Talla, di un sepolcreto etrusco con un vario e interessante repertorio archeologico;
  • i resti dell’antica Badia di S. Trinita ai Piedi del Monte Lori;
  • il “Ponte Sasso” ed il Ponte di Annibale” posti l’uno sul torrente Capraia, l’altro sul torrente Ginesso, nei quali un’antica tradizione fa passare Annibale diretto a Roma, ma che certamente richiamano ad un vecchio itinerario etrusco-romano;
  • i resti del castello di Montacuto il più importante della zona per la sua posizione e grandezza

 

Le vie storiche e la transumanza nel territorio di Talla 

La transumanza, parola di origine francese “transhumer” (dal latino “trans”, oltre, al dì là e “humus”, terra, quindi, andare al di là della terra di origine) consiste nel trasferimento stagionale del bestiame allevato allo stato brado. Nel periodo invernale, l’insufficienza dei pascoli montani a lungo coperti di neve, spingeva uomini e animali verso le pianure costiere, dando luogo a quel grande fenomeno migratorio conosciuto come transumanza.

Questa in Casentino, e quindi anche a Talla, aveva come meta finale soprattutto la Maremma senese che presentava spiccati caratteri di marginalità per la grande diffusione dell’acquitrino e dell’incolto, dove l’insediamento umano stabile non era possibile anche a causa della malaria.

I pascoli del Pratomagno hanno rappresentato in modo continuativo una grande risorsa per gli abitanti dei villaggi abbarbicati a mezza costa sul versante del Casentino e del Valdarno, nei villaggi di Faltona, Pontenano e Calleta la maggior parte degli abitanti, ancora a fine ‘700, erano pastori o vergari (colui che era a capo della spedizione transumante).

A settembre (partenza della transumanza) i pastori di Talla avevano due vie preferenziali per raggiungere la Maremma, scendere verso Pieve a Socana (Rassina) e congiungersi alla via di fondovalle per Arezzo o valicare il Pratomagno e raggiungere il Ponte del Romito in corrispondenza del quale a Laterina fino al XVIII secolo era appunto dislocato un punto di controllo fiscale. Da qui, risalita la Val d’Ambra ed entrati nel bacino dell’Ombrone, passando per la Colonna del Grillo, si accedeva ai pascoli maremmani nel territorio di Cinigiano e poi verso quelli di Paganico.

Quest’interessante percorso maremmano (ricordato nel 1327 come “strada de Malluogo”, in seguito denominato anche con gli appellativi Via Traversa o Via Abaversa), che ricalca per la parte iniziale l’attuale strada Provinciale Casentinese-Valdarnese (SP 59), era compreso fino alla fine del XVIII secolo tra le strade prescritte per i movimenti di bestiame. Con la transumanza la funzione regionale di questa strada si è mantenuta in sostanza fino al XX secolo. Questa strada si può far iniziare a Rassina, da dove, passando per la Pieve di Sòcana, Tulliano, Salutio e Talla raggiungeva lo spartiacque tra Valdarno e Casentino in località la Crocina (o La Croce).

Da qui scendeva al Fosso Malluogo, risaliva il Poggio della Tana (anche Poggio Pietri) per scendere a San Giustino e al Ponte del Romito. In definitiva nel territorio del Comune di Talla sono molte le vie storiche che venivano usate dai pastori per raggiungere il crinale del Pratomagno (transumanza verticale o estiva) o raggiungere la Maremma (transumanza orizzontale). Tra le più belle vie storiche vi è sicuramente quella che mette in comunicazione i bellissimi 4 ponti medioevali presenti nel territorio Tallese (percorso “la Via dei Ponti Antichi”), chiamata anche come la Via di Annibale, (dove la memoria popolare fa transitare il famoso condottiero Cartaginese in marcia verso Roma).

Un altro importante luogo storico della Transumanza è rappresentato dalla meravigliosa Badia Santa Trinita in Alpe (percorso “Gran Tour” della Transumanza), primo monastero benedettino del Casentino, fondato in età ottoniana fra il 950 e il 961 da due eremiti tedeschi, Pietro ed Eriprando.

Il Progetto “Le Vie della Transumanza”

“Le Vie della Transumanza”(CLICCA QUI PER IL SITO) è un progetto che predilige la mobilità sostenibile o lenta (piedi, bicicletta o cavallo) e che si inserisce in un progetto più ampio di itinerari della transumanza sul Pratomagno. Oggi di quelle antiche vie rimane ben poco, come rimane ben poco di quella civiltà pastorale che le aveva generate, rimangono i toponimi che richiamano la transumanza e la pregevole opera di ingegneria per la costruzione delle strade e dei ponti.

Indirizzo

Ultimo aggiornamento: 20/07/2024